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sabato 9 agosto 2014

In&Out - Quando vintage non fa rima con creatività e artigianalità.

Nel precedente articolo (se ve lo siete perso, potete trovarlo QUI) vi ho parlato dell'importanza di osservare il cosiddetto "lato b" dei bijoux, perché vi dirà tantissimo sulla qualità di quel che intendete acquistare.
Questa volta voglio affrontare un tema un po' scottante, perché coinvolge tanto i creativi quanto i rivenditori.
Spesso, con le clienti ed i colleghi, ci si confronta sulla mancanza d'inventiva, di abilità tecnica o di gusto che si riscontrano in molte proposte dell'"universo-bijoux". Tante le riflessioni su queste tematiche e tante le sollecitazioni che mi sono state fatte a trattare questi argomenti nel mio blog.
Difatti c'è molta ignoranza in giro, sia da parte di chi acquista bijoux - spesso scegliendo pezzi (non chiamiamoli creazioni!) mal fatti e/o mal pensati, credendo che si tratti di chissà quale prodotto di creatività e abilità tecnica - sia (il che è più grave) da parte di molti che i bijoux li realizzano. 
Agli acquirenti, che siano comuni fruitori di bigiotteria o titolari di punti vendita, spesso non vengono forniti gli strumenti necessari per capire se un bijou è ben fatto, se è nato da un progetto originale o no, se vale il prezzo che ha...
Beh, in verità l'auspicio è che siano in primis gli acquirenti (al dettaglio e non) ad avere quel po' di senso critico che li spinga a domandarsi che cosa acquistano, in che modo è realizzato quel che acquistano e che valore abbia. Ma purtroppo, nella gran parte dei casi, questo interesse, questa voglia di documentarsi, questo senso critico sono del tutto assenti. E quindi, di fatto, non si sa che cosa si acquista e non si sa che cosa si vende.
Tanto per rendere al meglio quel che intendo dire, posso farvi l'esempio classico di quei titolari di negozi che propongono ai loro clienti dei bijoux vintage come fossero il frutto dell'inventiva del "creativo" da cui li hanno  acquistati.
A questo punto occorre fare un distinguo: se realmente stiamo parlando di un bijou vintage (originale!), beh, allora deve trattarsi di una collana, di un paio d'orecchini, di un anello...che già esistono bell'e pronti, ed il sedicente creativo (in questo caso la creatività non c'entra un bel niente e al massimo abbiamo a che fare con un mero intermediario) nulla di suo ha aggiunto ad un modello che avrà acquistato nei mercatini sparsi per il mondo per poi "firmarli" col proprio nome (un bel controsenso pure questo, visto che si dovrebbe firmare ciò che si è ideato e realizzato) e rivenderli a negozi che trattano articoli vintage originali.
Se, invece, si parla di bijoux 'd'ispirazione vintage', allora sì, stiamo parlando di creativi che hanno ideato e realizzato modelli originali ispirati ad epoche passate: siamo quindi di fronte ad un vero creativo, che progetta e realizza 'modelli originali d'ispirazione vintage' e non 'modelli vintage originali' (non potrebbero essere 'vintage originali' dei modelli realizzati oggi!). Badate che la differenza tra le due definizioni è abissale.
Per darvi un esempio di modello originale d'ispirazione vintage, vi mostro una delle spille esclusive Silagà Designs della collezione Cipria-Vintage.

Spilla mod. Cloe-Vintage; creazione d'ispirazione gotico-rétro, collezione Cipria-Vintage
Ecco, questo modello è una creazione originale Silagà Designs d'ispirazione gotico-rétro. Per semplificare ed essere più chiari e immediati: un modello d'ispirazione vintage è quello ideato e realizzato nel presente (dalla mente e dalla mano di un creativo), e che trova ispirazione nel passato.

Riguardo ai finti creativi che vendono vera bigiotteria vintage, mi è capitato di sentir dire da una rivenditrice di orecchini vintage: "La creativa che me li fornisce è bravissima". Domando: "Ma li realizza lei?"
In realtà non avrebbe avuto molta importanza se la risposta fosse stata sì o no, perché quell'affermazione mi aveva già fatto capire che quella persona non aveva la più pallida idea di quel che vendeva, di che cosa sia un bijou vintage e di che cosa sia la creatività.
Il punto non è la risposta affermativa o negativa; il problema sta nell'affermazione stessa.
Mi spiego: se avesse risposto di sì alla mia domanda, avrebbe implicitamente ammesso di sapere che quel che vende non è affatto vintage, pur spacciandolo per tale. Difatti, come immagino sappiate, un bijou vintage è tale solo se ha un bel po' di anni alle spalle. Dev'essere stato prodotto almeno vent'anni fa per poter essere definito "vintage". Per essere più chiari e immediati: un modello ideato e realizzato nel passato che, naturalmente, trova ispirazione nel periodo in cui è stato prodotto o in epoche precedenti.
Ma la signora, salvandosi in extremis (mica tanto, però), ha risposto di no.
E con questa risposta, pur non incorrendo più nella fattispecie della truffa (buon per lei) e pur dimostrando (forse) di sapere che cosa s'intenda per 'vintage', ha finito tuttavia per dimostrare di non sapere che cosa faccia un creativo (un creativo vero!) e che cosa sia l'artigianalità: in che cosa sarebbe "bravissima" la persona che le fornisce questi orecchini 'vintage'? Forse è molto brava ad andare in giro per mercatini e a scovare i modelli più interessanti? Benissimo, ma questo nulla ha a che vedere con la creatività né con l'artigianalità né tanto meno col design. Dietro l'attività di questa persona non c'è un'idea, non c'è abilità manuale, non c'è il suo lavoro e non c'è ricerca creativa;  al massimo c'è la ricerca della bancarella più fornita e dei pezzi vintage più interessanti. Eppure, con molta superficialità, questa persona viene definita creativa.
Ecco, le parole hanno un senso, un peso, e con questo mio articolo voglio proprio sottolineare quanto sia importante conoscere bene ciò di cui si parla.

Questo è un esempio di bigiotteria vintage originale
Non è un creativo chi va per mercatini alla ricerca dei bijoux da rivendere dopo avergli affibbiato il proprio nome; non è un creativo chi vende accessori vintage, per il semplice fatto che non è lui a realizzarli né a progettarli. Insomma, non c'è lui dietro quel che vende, quindi al massimo possiamo parlare di un commerciante o di un intermediario, non certo di un creativo!
Il mio invito, quindi, è ad andare oltre l'apparenza, oltre quel che certi rivenditori o sedicenti creativi vi dicono o vogliono farvi credere; v'invito soprattutto ad informarvi, perché possiate scegliere ed acquistare in modo consapevole. (riproduzione vietata)

Grazia eFfe

2 commenti:

Fioredicollina ha detto...

Sicuramente tu sei sempre attenta e precisa oltre che originale come ho sempre avuto modo di appurare scegliendo io stessa alcune tue creazioni. .. .buon fine settimana e grazie che sei passata! :-)

Silagà Designs ha detto...

Grazie delle tue parole, Fiore! :-)
In verità ci tengo anche molto che il lavoro dei veri creativi, di quelli che fanno tutto da soli con tanta fatica venga riconosciuto e valorizzato: a volte sembra che il mondo giri al contrario e che i meriti non debbano mai essere riconosciuti. Bene, è il momento d'invertire la rotta ;-)